Il report mostra la crescita delle nuove migrazioni di cittadini italiani verso l’estero in particolare verso la Gran Bretagna.
Nel 2019, 180mila persone hanno lasciato il paese, in aumento del 14,4% rispetto all’anno precedente. Le emigrazioni dei cittadini italiani sono il 68% del totale (122.020).
Gli italiani espatriati sono prevalentemente uomini (55%). L’età media degli emigrati è di 33 anni per gli uomini e 30 per le donne.
Nel 2019 vi è stato un aumento del 49% nel flusso degli espatri verso il Regno Unito con 31 mila cancellazioni dall’Italia, il secondo posto nella graduatoria dei paesi di destinazione europei è occupato dalla Germania con poco meno di 19mila espatri (+4% rispetto al 2018), il terzo dalla Francia (13mila), seguita da Svizzera (10mila) e Spagna (6mila). Nel decennio 2010-2019 questi cinque Paesi hanno accolto complessivamente circa 531mila italiani emigrati.
Fonte: Istat 2020
Un italiano emigrato su quattro è in possesso di almeno la laurea (30mila). Rispetto al 2018, il numero dei laureati è in lieve aumento (+1,4%). L’incremento di laureati molto più consistente: rispetto a cinque anni prima gli emigrati con almeno la laurea crescono del 23%. Quasi tre cittadini italiani su quattro trasferitisi all’estero nel 2019 hanno 25 anni o più (circa 87mila) di questi un terzo risulta in possesso di una laurea. Rispetto al 2010, inoltre, in questa fascia d’età, l’aumento dei laureati è più evidente per le donne (+8%) che per gli uomini (+3%).
Fonte: Istat 2020
La regione da cui emigrano più italiani, in valore assoluto, è la Lombardia con un numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero pari a 23mila; seguono Sicilia e Veneto (entrambe 12mila), Campania (11mila) e Lazio (9mila).
Arrivano anche le proiezioni per il primo semestre 2020 seppure non disaggregate per cittadinanza. Il confronto tra i primi otto mesi del 2020 e la media del corrispondente periodo 2015-2019 mostra un calo generale delle cancellazioni per l’estero, in particolare verso i tradizionali paesi di emigrazione. I flussi diretti in Romania si riducono del 34%, quelli diretti in Germania del 23%. Per i paesi extra europei la variazione negativa più importante si osserva per le emigrazioni verso Marocco (-61%) e Cina (-58%). Unico dato in controtendenza quello relativo alle cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza verso il Regno Unito che fa registrare un aumento dei flussi del 63%, ma, come già accennato, non si tratta di veri spostamenti bensì di regolarizzazioni attraverso l’iscrizione all’Aire.
Scarica il rapporto completo al seguente link: https://www.istat.it/it/files//2021/01/REPORT_MIGRAZIONI_2019.pdf