Le relazioni diplomatiche fra Italia e Brasile dal 1861 ad oggi
Amado Luiz Cervo
ISBN 88–7860–101–2, 1991 - pp. XV - 269, € 15
Formatasi a partire dalla seconda metà del secolo scorso e consolidatasi grazie al lavoro, alla tenacia, alla capacità d'iniziativa di oltre un milione di immigrati, la comunità di origine italiana in Brasile rappresenta uno degli insediamenti più numerosi e vitali di nostri concittadini all'estero.
Altri volumi hanno già raccontato la storia dell'inserimento degli italiani nella società brasiliana e l'importanza che essi hanno avuto per il progresso economico e civile della nazione sudamericana. Ma per comprendere il fenomeno nella sua interezza, occorreva integrare la storia sociale con studi che si ponessero nella prospettiva dei rapporti fra le nazioni e i governi.
Se da un lato, infatti, le migrazioni sono sempre state un costante oggetto di attenzione per l'azione diplomatica e consolare, influenzando gli scambi economici, politici e culturali tra le nazioni coinvolte, dall'altro le stesse correnti migratorie sono state sovente plasmate e indirizzate dagli obiettivi di relazioni internazionali di ciascuna nazione, attraverso politiche di incentivazione e di restrizione messe in opera tanto dai paesi di destinazione quanto da quelli di provenienza.
Attraverso la ricostruzione del ricco intreccio delle relazioni politiche, diplomatiche e culturali fra Italia e Brasile nell'arco temporale dall'Unità a oggi, il volume propone uno fra i più interessanti casi offerti allo studio dei rapporti fra immigrazione e politica internazionale.