Call for Papers - XXX Convegno della Società Italiana di Scienza Politica

15-17 Settembre 2016, Università degli Studi di Milano

Section 10. Studi regionali e politiche locali (Regional Studies and Local Policies) 

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CHAIRS

Emanuela Dal Zotto (emanuela.dalzotto@unipv.it), Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di

Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Pavia.

Angelo Scotto (angelo.scotto01@ateneopv.it), Dottore di ricerca in Scienza Politica presso

l'Università di Pavia.

DISCUSSANT

Prof.sa Tiziana Caponio (tiziana.caponio@unito.it), Dipartimento di Culture, Politica e Società

dell'Università degli Studi di Torino.

Il fenomeno migratorio è ormai da decenni centrale nella politica europea: non solo il tema domina

l’agenda politica ed elettorale in molti paesi, con la crescita e il consolidamento di partiti e

movimenti che pongono il contrasto all’immigrazione al centro delle proprie proposte, ma anche a

livello di policy-making la gestione dei flussi migratori e gli strumenti per l’inclusione o

integrazione degli stranieri nelle società ospitanti vede l’emergere di grandi contrasti sia tra i diversi

partiti politici, sia tra diversi gruppi di interesse, o anche tra diversi livelli istituzionali. Esempi di

conflittualità nel processo decisionale possono essere osservati negli iter legislativi parlamentari

come a livello comunale, nel rapporto tra istituzioni europee e governi nazionali come, ad esempio

nel caso italiano, nei contrasti tra governo e regioni. A questo si aggiunga che fenomeni ed eventi

recenti e di stretta attualità hanno messo in luce vari e gravi problemi delle politiche europee

sull’immigrazione, dall’insufficiente capacità di gestione dei flussi di profughi e richiedenti asilo ai

limiti (o direttamente gli insuccessi) delle politiche di integrazione sociale e dei modelli ad esse

sottostanti. Per questo l’analisi delle politiche sulle migrazioni è oggi un tema importante sia in

termini di discorso pubblico che sotto il profilo della ricerca scientifica.

 

Non si tratta di un ambito di studi nuovo: l’evoluzione della ricerca sulle migration policies in

Europa ha seguito i cambiamenti della percezione del fenomeno migratorio nella società. Se in

origine il focus principale era sulle politiche dell’immigrazione, intese come controllo dei flussi e

definizione delle regole di ingresso e permanenza nei paesi ospitanti, la crescente consapevolezza

della stabilizzazione di un numero sempre maggiore di immigrati ha portato all’aumento, in termini

di numero e di rilevanza, degli studi sulle politiche di integrazione dei migranti e di coesione sociale

nelle società multietniche. Lo sviluppo di questi ambiti di studio ha reso evidente il nesso tra

politiche per l’immigrazione e politiche per l’integrazione, e come le une influiscano sulle altre.

Un altro sviluppo importante della ricerca è la crescente rilevanza, dalla fine degli anni ’90 in poi,

della dimensione locale nello studio delle politiche per gli immigrati. Questo fenomeno è una diretta

conseguenza della ricerca sulle politiche per l’integrazione, poiché, come nota Rinus Penninx, è

proprio il contesto locale quello in cui il processo di integrazione avviene ed è misurabile; a ciò si

aggiunga che in molti paesi europei i processi di decentralizzazione avvenuti negli ultimi decenni

hanno portato a un aumento degli ambiti di azione, dei poteri e delle risorse dei governi locali, che

diventano quindi responsabili nell’erogazione di servizi o nella definizione delle politiche. Anche in

questo caso, la crescita di un ambito di studio non ha implicato la scomparsa del precedente: al

contrario, le interazioni tra i diversi livelli di governo sono al centro delle ricerche sulla governance

multi-livello dell’immigrazione, uno dei principali paradigmi odierni per lo studio delle migration

policies.

Il quesito che ci poniamo è in che modo l’attuale crisi dei rifugiati europea e gli eventi che

sembrano testimoniare il fallimento delle politiche di integrazione e coesione sociale in atto (siano

essi casi di cronaca come le aggressioni di Capodanno 2016 a Colonia o fenomeni sociali più ampi

come la radicalizzazione religiosa di una parte dei migranti di seconda generazione) influenzano le

politiche locali per l’immigrazione: quali sono i nuovi problemi che emergono? Quanto e come

condizionano l’agenda politica? Come influenzano la scelta e l’ampiezza dei soggetti che prendono

parte nei processo decisionale? E gli outcome delle politiche? Quali sono gli ambiti di policy che

più risentono di questo impatto? Allo stesso modo, ci chiediamo se le aree (città, distretti/province,

regioni) che hanno una maggiore esperienza nella gestione della presenza migratoria sul proprio

territorio e nell’implementazione di politiche di integrazione e coesione sociale sperimentino

maggiori o minori difficoltà nella gestione dei nuovi flussi di rifugiati.

Il panel intende favorire l’analisi e la discussione sulle politiche locali per l’immigrazione, e in

particolare sui sopra menzionati quesiti. Fermo restando il focus sulla dimensione locale, e la

preferenza per analisi empiriche e studi di caso (sia singoli, sia analisi comparative di casi diversi),

sono benvenuti contributi che:

a) analizzano le trasformazioni delle politiche di fronte alle mutazioni dei flussi migratori, sia a

livello di processo decisionale che di contenuti;

b) si concentrano sul processo di policy-making, sui soggetti che ad esso partecipano, sulle

interazioni tra i diversi livelli di governo;

c) affrontano singoli ambiti di policy (es. le politiche sociali, l’inserimento lavorativo, la coesione

sociale);

d) si concentrano d1) su specifiche categorie di migranti (es. minori non accompagnati, migranti

irregolari) o su specifici gruppi etnici, nazionali o religiosi; oppure d2) su specifici attori del

processo di policy, quali i partiti politici, street-level bureaucrats, organizzazioni del terzo settore,

comitati di cittadini, gruppi economici, ecc.

e) analizzano attività, progetti e pratiche di integrazione e coesione sociale promosse dal basso, cioè

da soggetti non istituzionali;

f) offrono approcci metodologici e riflessioni teoriche innovative sui processi di policy-making per

l’immigrazione.

I contributi possono essere in italiano o in inglese.

Chi è interessato a partecipare può spedire ai chair una proposta di paper composta da titolo del

contributo, abstract, nomi degli autori, istituzioni di riferimento e recapiti.

Le deadline per la partecipazione sono le seguenti:

5 giugno 2016: data ultima per spedire le proprie proposte per farlo, i partecipanti possono

registrarsi al Convegno sul sito della SISP (http://www.sisp.it/convegno2016/), su cui sono inserite

le istruzioni per inviare i propri contributi; i chair provvederanno a informare gli autori delle

proposte accettate entro il 7 giugno;

8 settembre 2016: data ultima per inviare i propri paper completi, sempre attraverso il sito indicato

sopra.

L’iscrizione al convegno è aperta dal 6 giugno al 17 settembre 2016; per i paper giver non-soci

della SISP la quota di partecipazione è di € 80,00 se registrati entro il 31 luglio 2016 (early bird), €

100,00 se registrati dopo l’1 agosto 2016. 

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